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Channel: Commenti a: Mi posso fidare di Suor Teresa?
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Di: Lisa Vozza

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Sono d’accordo che il bollettino quotidiano dei morti da influenza A è del tutto insensato.

Sugli effetti collaterali, invece, non c’è alcun silenzio: è in atto un’attentissima farmacovigilanza
e per ora le reazioni avverse si sono limitate a pochi casi con cefalea, febbre, dolori articolari
(nella mia famiglia ci siamo vaccinati in 3 e posso confermare che abbiamo avuto solo
qualche doloretto ai muscoli per un giorno).

Sulla gratuità: come potrebbero i produttori di vaccini produrre 900 milioni di dosi di vaccino gratuitamente?
Lei lavorerebbe gratis?

La signora Kopacz peraltro non sembra essere molto informata. I morti ogni anno di influenza sono 500.000 e non un milione.

I tre vaccini approvati dall’EMEA sono stati prodotti con le stesse tecnologie usate per il vaccino contro l’influenza stagionale,
usato su 45 milioni di persone negli ultimi 10 anni, senza problemi. L’unica cosa che è cambiata in questo caso è l’antigene.
Il nuovo vaccino in uso in Italia è stato testato su 6000 persone, di cui 3000 bambini. E’ anche l’unico fra i tre vaccini ad
avere ricevuto l’approvazione all’uso fin dai 6 mesi d’età. Significa che ha un profilo di sicurezza molto alto, altrimenti non
avrebbe mai ottenuto questo tipo di approvazione.

La signora Kowacz parla anche di vaccini che “curano l’influenza”: forse non sa che i vaccini servono soltanto a prevenirla.

Sempre la signora Kowacz si stupisce che non si annunci una pandemia quando circola l’influenza stagionale. Se un virus è pandemico l’OMS dichiara la pandemia.
Le influenze stagionali degli scorsi anni non avevano caratteristiche di pandemia, cioè non facevano il giro del mondo e non erano tanto infettivi come questo. Bisogna infatti distinguere il numero di morti totale da quello in percentuale. Questo virus è meno letale di quello stagionale, ma infetta molto di più.

Io non credo che i produttori di vaccini, l’OMS, i CDC e l’EMEA stiano lavorando per truffarci: penso che abbiano fatto uno sforzo immenso per produrre vaccini contro un’infezione di cui, al momento dell’esordio, non si poteva sapere come avrebbe proseguito il suo giro del mondo e quanti morti avrebbe lasciato dietro di sé. Né lo possiamo dire con certezza per il futuro. Per la prima volta nella storia dell’umanità affrontiamo una pandemia influenzale con un vaccino e con un monitoraggio in tempo reale di buona parte dei movimenti del virus. Molte persone, malati cronici, donne incinta, non si ammaleranno. Proprio ieri ho saputo di una mamma con due figli: uno vaccinato, perché aveva una malattia cronica, e uno no, perché non aveva nulla che giustificasse la richiesta di vaccino. Ebbene, questo bambino è finito in rianimazione con l’influenza. Vale la pena rischiare la vita per una malattia che sta diventando sempre più evitabile? Non è forse un progresso disporre di un vaccino? Se il vaccino non ci fosse, molta gente si lamenterebbe.


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